E... 'a tila si isa ancora

A San Pietro Clarenza incontri gratuiti sull'arte dell'opera dei pupi

Giovedì 16 ottobre prossimo, alle ore 17.00. a San Pietro Clarenza avranno inizio degli incontri gratuiti sulla tradizione dell'opera dei pupi. Questo progetto è emerso da una riunione, tenutasi in Comune, tra il sindaco, Enzo Santonocito, l'assessore alla Cultura, Andrea Cavarra, Lino Carciotto, funzionario comunale, responsabile della Biblioteca comunale, Salvo Mangano dell'Associazione Culturale "Il Paladino", ed il giornalista Michele Milazzo, appassionato, cultore e conoscitore di questa antica arte siciliana. Il Comune darà ospitalità alla associazione "Il Paladino", presso i locali della biblioteca comunale, dove verrà creato un laboratorio di incontri, per dare possibilità a chi frequenterà, gratuitamente, di imparare la storia, la cultura, e l'arte del costruire i pupi, usando, legno, ferro, rame, stoffa, ma anche quella di "pittare", ossia pitturare i cartelloni che venivano usati per annunciare gli spettacoli. Ma ci sarà pure l'attività dello spettacolo vero e proprio, con l'obiettivo di creare i "manianti", coloro che manovrano i pupi, i "parraturi", coloro che fanno parlare i pupi, ma anche quella del colpo del passo con lo zoccolo di legno. Il sindaco Santonocito. l'assessore Cavarra ed il funzionario Carciotto, hanno accettato di buon grado l'iniziativa proposta da Mangano e Milazzo, dichiarando la loro «disponibilità a patrocinare gli incontri che potrebbe portare a San Pietro Clarenza un importante flusso promo-turistico».
   Il puparo Mangano, direttore e capocomico dell'associazione "Il Paladino", si è accostato sin dalla tenera età alla cultura e all'arte popolare dei pupi, frequentò i più grandi pupari, come i Laudani di via Plaja di cui ereditò alcuni pupi. E la memoria ritorna a Turi Faro, detto "u lumaro" così chiamato perché vendeva lumi, che aveva il teatro in via Carlo Forlanini di Catania. O al teatro di Nino Insanguine, in via Ventimiglia. Ancora, il teatro Stella di don Sebastiano Russo, nonno di Ciccino Sineri, in via Piombai. E le gesta di Biagio Mirabella, in via Abate Ferrara. A Misterbianco, si ricordano i Chiesa. A Cibali, i fratelli Napoli.
  «Biagio Sgroi e Mannino sono stati i miei maestri ispiratori, nel dare la voce ai pupi», dice Mangano. Lo stesso ha scritto l'opera teatrale, sull'arte pupara "'a tila si isa ancora", che narra la storia di una famiglia di pupari che, giunti alla crisi ed alla chiusura del loro teatrino, hanno la forza di dire " 'a tila si isa ancora", per ribadire la ripresa della loro arte pupara.
  «Da bambino, fino a 16 anni, frequentai i teatrini che venivano a rappresentare l'opera dei pupi a San Michele di Ganzaria, dove sono nato - sottolinea il giornalista Milazzo -. A 16 anni, trasferitomi a Catania, ebbi modo di frequentarne tanti altri».

Giuseppe Musumeci