TRADIZIONI DA SALVAGUARDARE

In 500 rivivono a Misterbianco il fascino dell'opera dei pupi.
  MISTERBIANCO - Rivivere la storia dei paladini di Francia attraverso l'antica quanto apprezzata arte "dell'opera dei pupi".
  Una scelta che può sembrare oggi anacronistica, ma che nel centro etneo ha riscosso un consenso per certi versi inaspettato, dal momento che oltre cinquecento persone hanno assistito domenica sera allo spettacolo promosso dall'assessorato allo Sviluppo economico che si è tenuto nella centrale piazza Berlinguer, struttura che sorge nella frazione di Lineri.
  Non è la prima volta quest'anno che nelle piazze di Misterbianco e delle sue frazioni i pupi vengono fatti rivivere, grazie alla maestria di marionettisti che, di padre in figlio, si trasmettono un'arte che riesce ancora oggi ad attirare il pubblico.
  Lo scorso luglio, in occasione della festa del patrono, era stato ad esempio allestito uno spettacolo con le marionette che narrava la vita di S.Antonio Abate.
  Un tema inedito che era riuscito ugualmente a catalizzare l'attenzione del pubblico in virtù di una antica tradizione sopravvissuta bene fino ai primi Anni Sessanta: poi altri tipi di spettacoli, cinema in testa, ne segnarono irrimediabilmente il declino.
  Domenica in piazza Berlinguer di Lineri è stata rivissuta la battaglia i Aspromonte, storia nella quale l'imperatore Carlo Magno viene chaimato da papa Leone a difendere l'antica Reggio Calabria dall'invasione saracena capitanata dal crudele Almonte d'Asia, figlio dell'imperatore Agolante di Biserta o il tradimento di Gano di Magonza con le battaglie che si succedono e la sfida di Orlando.
  Lo spettacolo, che viene proposto in quattro puntate, avrà un seguito la prossima domenica per concludersi poi a settembre con il duello tra Orlando e Agricante.
  In quell'occasione ci sarà anche la riproposizione in scena di "famiglio", una maschera tradizionale siciliana dell'opera dei pupi, arguta e comica che, ogni volta che fa il suo ingresso in scena, "trascina" il pubblico con alcune esilaranti scenette.

Carmelo Santonocito